Comunicato ANPI sulle dichiarazioni del Ministro La Russa

9 09 2008

L’ANPI NAZIONALE: «Continuano a sovvertire la storia per dare assalto all’antifascismo, alla democrazia e alla libertà»

SULLE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO IGNAZIO LA RUSSA RILASCIATE L’8 SETTEMBRE 2008 IN OCCASIONE DEL 65° ANNIVERSARIO DELLA DIFESA DI ROMA A PORTA S. PAOLO

In seguito alla dichiarazione del Ministro della Difesa Ignazio La Russa secondo la quale «anche i militari dell’RSI combatterono per la difesa della Patria», espressione di un revisionismo che pone sul medesimo piano storico ed etico dittatura e libertà, totalitarismo e democrazia, l’ANPI Nazionale ribadisce quella che è una verità storica inoppugnabile: in Italia c’è chi si è battuto per ridare libertà e dignità alla nazione − i partigiani, i 600.000 militari deportati nei campi di concentramento nazisti e le truppe angloamericane − e chi per riaffermare un dominio assoluto e criminale, ricorrendo anche a stragi di civili innocenti e deportazioni, cui parteciparono attivamente i militari della Repubblica di Salò già considerati dall’allora legittimo governo italiano collaborazionisti dei nazisti e quindi perseguibili penalmente. Con preoccupazione assistiamo all’ennesimo tentativo, da parte di illustri esponenti del Governo, di sovvertire la Storia d’Italia per dare assalto ai valori che l’hanno sorretta per sessant’anni: democrazia, antifascismo e libertà. E per evidenziare sempre di più l’importanza e l’urgenza della Memoria l’ANPI fa sue le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronunciate proprio in occasione della celebrazione per il 65º anniversario della difesa di Roma a Porta S. Paolo: Leggi il seguito di questo post »





10 Agosto: in Piazza Loreto per la memoria

3 08 2008

La mattina del 10 Agosto del 1944 quindici partigiani antifascisti vennero fucilati dalla legione fascista ‘Ettore Muti’ appartenente alla RSI sotto ordine dei tedeschi e, dopo la Loro fucilazione, i cadaveri vennero esposti in pubblico vicino a cartelli e manifestini di campagna fascista, in mezzo ai corpi dei cadaveri un cartello con la scritta in grande “Assassini”, i fascisti iniziarono a insultare e sputare addosso ai corpi dei partigiani uccisi e la legione impedì perfino ai parenti delle vittime di rendere omaggio ai defunti.
I quindici vennero fucilati per rappresaglia ad un attentato ad un commando nazista dove venne ucciso un soldato tedesco(7 Agosto) e dove vennero uccisi sei cittadini milanesi e feriti cinque, da lì iniziò la rappresaglia, i quindici partigiani(che non centravano nulla con l’attentato al commando nazista) vennero prelevati dal carcere di San Vittore dove erano prigionieri e vennero accompagnati al plotone d’esecuzione e, sotto ordini dei tedeschi i fascisti della legione “Ettore Muti” li fucilarono come rappresaglia.
Questa terribile rappresaglia che costò la vita a quindici partigiani antifascisti che non centravano nulla con l’attentato non viene messo molto in evidenza nei libri di scuola. Leggi il seguito di questo post »





Dalla Memoria il nostro futuro

25 04 2008