Risposta al Consigliere Trimboli sul caso Englaro

19 12 2008

di Andrea Collini

Lo scorso Consiglio Comunale il Consigliere di Forza Italia Antonio Trimboli ha letto una comunicazione riguardante il caso Eluana Englaro.

Mi spiace dover vedere, dopo la martellante polemica subita a livello nazionale e che continua tutt’oggi, questo fatto portato anche all’interno di questo Consiglio Comunale.

Trovo a dir poco inadeguato arrogarsi il diritto di giudicare e commentare un caso sopra cui bisognerebbe solo stare in silenzio e rispettare la delicatezza della situazione in cui si trova la famiglia di Eluana, e penso sia un abuso entrare nel privato di una famiglia che ha già subito una così grave disgrazia, pretendendo di condannare una scelta che non possiamo capire su una persona che non abbiamo neanche conosciuto.

Avrei numerosi argomenti per ribattere le motivazioni addotte dal Consigliere Trimboli, che ha tentato di dipingere l’esistenza umana come una dicotomia perfetta, ma come ho già detto, il silenzio è l’argomento che più si addice a questa situazione.

Voglio invece farLe notare, Consigliere Trimboli, che le Sue affermazioni sull’eutanasia sono del tutto false. Ricordo che nel nostro Stato, nonostante se ne parli da quattro legislature, non esiste una legge sul testamento biologico, che è il mezzo che dovrebbe normare la possibilità del cittadino di stabilire che cosa vuole gli sia fatto. La Magistratura quindi, essendo chiamata dal padre di Eluana a pronunciarsi, non poteva fare a meno di farlo, e lo ha fatto usando l’unico mezzo a sua disposizione, ovvero Costituzione, che afferma il diritto del cittadino di essere curato nel miglior modo possibile, ma non stabilisce l’obbligo di farsi curare.

Invito quindi a trattare questi argomenti con più competenza e, sopratutto, con più pudore.


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3 responses

22 12 2008
Franco Gatti

Bravo al Consigliere Collini.

Condivido quanto da Lui scritto. ed ho ripreso il suo testo sul mio blog, citando la fonte

23 12 2008
Antonio Trimboli

Collini mi accusa di aver fatto un abuso parlando di questo argomento. Più precisamente dice:
“Trovo a dir poco inadeguato arrogarsi il diritto di giudicare e commentare un caso sopra cui bisognerebbe solo stare in silenzio e rispettare la delicatezza della situazione in cui si trova la famiglia di Eluana, e penso sia un abuso entrare nel privato di una famiglia che ha già subito una così grave disgrazia, pretendendo di condannare una scelta che non possiamo capire su una persona che non abbiamo neanche conosciuto.”
Alcune considerazioni alle sue “provocazioni”:
Se anche Andrea non riesce ad ignorare il mio intervento e sente il bisogno di rispondere, seppur per dire che non avrei dovuto parlarne, evidentemente questo fatto (si chiama Eluana Englaro ed è una persona) lo interroga, non lo lascia indifferente. Per lui è talmente “indifferente” che non ne parlerebbe. Invece, proprio perché stiamo parlando di una persona il fatto interessa, eccome! Interessa me e te così come tutti.
Di fronte al dramma della vita siamo chiamati a dare un giudizio. Non sulla persona di Eluana e la sua famiglia, ma sul concetto che abbiamo della vita. Per questo Eluana non ci può essere indifferente. A me personalmente interroga quanto sta accadendo a Eluana. Che concetto io ho della vita?. Si presentano gli interrogativi di sempre caro Andrea.
Cos’è la vita?
Chi stabilisce quando finisce?
Si può sospendere l’alimentazione, perché di questo si tratta, ad una persona totalmente indifesa solo perché l’ha richiesto il papà ed i giudici hanno ritenuto di dire di si?
Perché dire di no alle suore che oggi la stanno accudendo e che chiedono soltanto di poter continuare?
Se si apre una crepa nella diga della tutela alla vita il disastro è assicurato. Non solo perché viene meno la sacralità della vita stessa ma perché la convivenza civile stessa ne esce deturpata.
Il mio intervento era dettato da queste domande, caro Andrea, non da altro.
Buon Natale a tutti voi e buon Natale a Eluana e papà.

30 12 2008
rifondazionebuccinasco

Salve Antonio,
lieto di rivederLa su questo blog.
Temo che abbia frainteso lo scopo della mia “critica”: ciò che io Le critico non è il fatto di interrogarsi sul valore della vita, cosa anzi non solo spontanea ma anche benefica.
Le mie critiche erano invece diverse: la prima, il portare un giudizio personale all’interno di un Consiglio Comunale. Perchè di questo si tratta: di opinioni personali. Nessuno ha il diritto, fortunatamente, di imporre la propria visione sull’argomento agli altri, e vista la gravità della situazione e la già assolutamente pressante polemica che la famiglia Englaro sta subendo a livello nazionale, ritengo inadeguato giudicare la scelta di una persona che, come dice lei, abbiamo visto si in foto, ma niente di più.
Ma la seconda critica è quella centrale del mio intervento: lei dice (cito dal verbale del Consiglio):
” […] Nella Casa di cura Beato Luigi Talamone da quattordici anni sulla giovane vegliano le suore Misericordine che la ricoprono di cure e di affetto, e chiedono di poterla tenere con loro, di continuare ad amarla e accudirla. Ma la loro e la nostra speranza è stata strappata per atroce sentenza, invocando l’eutanasia senza mai nominarla, perché di eutanasia si tratta, di dolce morte appunto […]”
e ancora:
” […] Ciò che è innegabile è che nessuna malattia, nemmeno la più grave, può privare un uomo e una donna della dignità che le è propria, né sospendere i diritti fondamentali o erodere il diritto alla vita. E la perdita di questa nobile, antica, sacrosanta consapevolezza, di fronte a un Tribunale che si sostituisce alle leggi del nostro Paese […]”
Queste affermazioni sono assolutamente errate, e tendono a seguire quella che è oggi secondo me uno dei peggiori difetti della politica italiana: quello di porsi sempre in contrasto con la Magistratura. I motivi per cui queste affermazioni sono errate sono esposte nel mio intervento principale, e penso le abbia capite.
Tutto questo non toglie che sono aperto, come sempre, ad eventuali discussioni (diciamo “filosofiche”) sul concetto di vita, ma in un contesto assolutamente scisso dal caso in questione. In caso voglia esprimere una sua visione generale su questo argomento, lo spazio di questo blog è a Sua piena disposizione per discuterne: il mio indirizzo mail lo conosce (e, se non lo conoscesse, lo trova nella sezione contatti)
Saluti ed auguri di buone feste,
Andrea Collini

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